Ferrara, 31 luglio 2012 – IL SOGNO a cinque cerchi tiene banco a Casa Italia. Pardon, a Casa Ferrara: oggi e domani, atleti e dirigenti del ritrovo ufficiale del Coni a Westminster, gusteranno infatti specialità realizzate dallo chef del Don Giovanni Pierluigi Di Diego, uno dei cuochi ‘stellati’ chiamati a Londra a gestire il punto nevralgico dell’ospitalità italiana. Di Diego ai fornelli, ma soprattuttoMarco Merighi — socio del locale dell’ex Borsa — a fungere, per tutta la durata delle Olimpiadi, damaitre di sala e sommelier del ristorante «in cui tra atleti, dirigenti delle federazioni, ospiti e sponsor si alternano durante l’intera giornata quasi 900 persone — esordisce Merighi —: un impegno faticoso, ma anche un’esperienza eccezionale».
Merighi non è nuovo al clima delle Olimpiadi: «Ho già partecipato a Casa Italia nel 1998 per i giochi invernali di Nagano, in Giappone — prosegue —, qui però il clima e non solo metereologico ma anche sportivo e professionale è straordinario, di altissimo livello». Il lavoro è serrato, sin dai giorni precedenti la cerimonia di inaugurazione: «Abbiamo preparato il ristorante, ed iniziato subito ad accogliere ospiti di prestigio», dice Merighi il cui primo incontro «è stato con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che alla vigilia dei Giochi ha partecipato al Gala organizzato dal Coni». Poi attenzione sugli atleti: «Il giorno dell’avvio delle gare ci ha dato subito la scossa, mentre stavamo lavorando arrivavano le notizie delle prime medaglie d’oro e ci siamo sentiti elettrizzati — sorride Merighi —; sapevamo, infatti, che in serata tutti i vincitori sarebbero venuti a mangiare e brindare. E noi dovevamo essere pronti a ricompensare il loro sforzo eccezionale».
ECCO dunque arrivare il trio del tiro con l’arco («Hanno apprezzato molto cibo e buon vino: competenti e golosi», dice il maitre ferrarese), poi le supercampionesse della scherma. «Mi ha colpito in particolare Valentina Vezzali: minutina e all’apparenza scontrosa, si è rivelata una persona squisita, disponibile. E poi l’atmosfera era trascinante, c’era un’emozione palpabile in tutti: atleti, cuochi, camerieri!». Prima delusione, quella di domenica per il mancato successo di Federica Pellegrini:«L’aspettavamo tutti, evidentemente — prosegue Merighi —, ma già oggi potrà rifarsi con la gara a lei più congeniale».
E proprio oggi, tra l’altro, Pierluigi Di Diego sarà protagonista assoluto ai fornelli: lo chef del Don Giovanni è arrivato domenica a Londra, oggi e domani il menu di Casa Italia sarà proprio quello messo a punto nel ristorante di Largo Castello. «Proporremo spaghetti aglio, olio e peperoncino in fonduta di parmigiano — spiega Marco Merighi —; poi il pollo al macis con salsa al mais, accompagnato da bietola fritta. Una sorta di omaggio alla cucina inglese. Infine la nostra cassata di pomodori verdi al pepe verde, lime e coriandolo. Un altro piatto in stile… tricolore, e con il quale contiamo di rendere le serate di oggi e domani speziate e piccanti!».
GRANDE attenzione all’accoglienza, ma anche «la sensazione di far parte, pur modestamente, di un’avventura che rende tutti entusiasti e desiderosi di far bene — saluta il maitre del Don Giovanni —; ogni medaglia, ogni gara, ogni speranza ci trova tutti uniti e pronti a giore, comunque vada la prova. Anche se il brindisi, va detto, è riservato solo agli atleti che hanno già concluso le proprie fatiche…».
di Stefano Lolli